A misura d'uomo, di Roberto Camurri
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A misura d’uomo, di Roberto Camurri

A misura d'uomo, di Roberto Camurri

Un romanzo corale sulle stagioni della vita.
A misura d’uomo, in libreria per NN Editore, è il prodigioso esordio narrativo di Roberto Camurri.

A misura d’uomo

Davide e Valerio sono amici da sempre, la loro storia ha origini che si perdono nel tempo, profuma di banchi di scuola e di erba tagliata, ha il sapore della neve fresca e della calura estiva, è la promessa di un futuro libero.
Crescono insieme a Fabbrico, un paesino della reggiana, respirando quell’aria di provincia che lentamente e inesorabilmente plasma le cose e le persone rendendole solide proprio un attimo prima di farle crollare, che porta con sé la memoria di storie passate che colmano il presente, che lascia addosso la certezza di avere un posto in cui riconoscersi.
Quell’amicizia destinata a durare per sempre si scontra però presto con l’arrivo di Anela, una ragazza che in un giorno d’estate fa perdutamente innamorare Davide e rompe inevitabilmente l’equilibrio tra i due.
A misura d’uomo è un romanzo in racconti che attraverso la storia di questi tre personaggi e di altre figure ausiliarie dà forma a un luogo fisico, e dell’anima. È un crocevia di sentimenti e pulsioni, un nugolo di emozioni contrastanti, un miscuglio colorato di persone semplici e caparbie che fanno continuamente i conti con la vita.
I racconti hanno titoli materici, e anche se già nel primo, Sassi, si delinea il destino di Davide, Valerio e Anela, è negli altri dieci che l’opera si definisce. Flashback e rievocazioni costruiscono una trama dove intreccio psicologico e azioni del quotidiano si fondono alla perfezione.
Commovente e drammatico è l’episodio Asfalto il cui protagonista, scrittore mancato e dedito all’alcol è chiaramente ispirato al Jack Torrance di The shining, capolavoro di Stephen King, così come è di grande impatto il racconto del vecchio e tenace Giuseppe, che dice di chiamarsi Giuseppe come Mazzini, non come Garibaldi, perché a lui “son sempre piaciuti più quelli che ci provano di quelli che ci riescono”.
Roberto Camurri ha la provincia sottopelle, e si sente. Si sente perché ogni parola trasuda senso di appartenenza e rispetto, ma anche voglia di andar via per poi un giorno, forse, tornare. E la provincia è esattamente questo: la sensazione di poter scappare e la paura di non saperlo fare, la voglia di affrancarsi e il bisogno di restare.
L’emozione che si prova leggendo questo libro rimanda a qualcosa di ancestrale, che appartiene a una sfera intima e per certi versi insondabile. Sono pagine preziose che si inseriscono a pieno titolo in una corrente letteraria emiliana dai tratti profondi e sorprendenti, che per me ha avuto inizio con Pier Vittorio Tondelli.
Ho amato ogni parola di A misura d’uomo, ogni sfumatura, ogni sensazione. È un romanzo che resta nel cuore.

Roberto Camurri

È nato nel 1982, undici giorni dopo la finale dei Mondiali a Madrid. Vive a Parma ma è di Fabbrico, un paese triste e magnifico di cui è innamorato forse perché è riuscito a scappare. È sposato con Francesca e hanno una figlia. Lavora con i matti e crede ci sia un motivo, ma non vuole sapere quale. Scrive da pochi anni, anche se avrebbe voluto scrivere da sempre. A misura d’uomo è il suo primo romanzo.

Camurri, Roberto, A misura d’uomo, NN Editore, pp. 176, euro 16,00

 

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