Tempo variabile, di Jenny Offill
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Tempo variabile, di Jenny Offill

Tempo variabile, di Jenny Offill

Uscito il 12 marzo per NN Editore, Tempo variabile, di Jenny Offill, è un libro che si inserisce alla perfezione nel periodo che stiamo vivendo e ci invita a ripensare al concetto di nemesi storica.

Non è un po’ come dire che se finiamo in un posto che non ci piace non possiamo tornare sui nostri passi?

Il cambiamento climatico – lo suggeriscono sia il titolo italiano che quello originale , Weather, – è al centro della storia di Jenny Offill che si affida al personaggio di Lizzie per raccontare la varietà dell’umanità di oggi e lanciare uno sguardo verso il futuro che appare sempre più incerto.

Lizzie è una bibliotecaria che si destreggia tra il lavoro, la gestione del marito e del figlioletto, la cura del fratello tossicodipendente Henry che di lavoro scrive biglietti di auguri, e la madre fervente religiosa.

Tempo variabile

Lizzie ama osservare gli avventori della biblioteca e scovarne le particolarità, prova anche un sottile piacere nel provocarli con spunti cinici sulle loro manie. È un’osservatrice, riesce a vedere oltre l’apparenza e questo le regala un vantaggio notevole su gran parte degli altri esseri umani.

Questa sua particolarità le vale un’offerta di lavoro da parte di Sylvia, esperta di cambiamenti climatici e fondatrice del podcast Cascasse il mondo, che le chiede di rispondere per lei alle tantissime mail che riceve ogni giorno. La bibliotecaria accetta di buon grado visto l’interesse che a sua volta prova per il tema, ma non immagina quanto questa decisione riuscirà a sconvolgerla.

Le ossessioni di chi scrive mail sul tema climatico cominciano ad alimentare anche le ossessioni di Lizzie, che inizia a mettere in dubbio ogni cosa, ogni emozione, ogni relazione.

Ascolto di nuovo quella dello psicologo specializzato in catastrofi. Spiega che nelle emergenze il cervello può girare a vuoto nel tentativo di trovare una situazione a cui paragonare quella in cui si trova. Ecco perché bisogna pianificare prima. Negli alberghi, studiate le uscite di sicurezza. Sui traghetti, guardate dove sono i giubbotti di salvataggio. In aereo, leggete le istruzioni che vi dicono di leggere.

Tempo variabile è una storia raccontata attraverso paragrafi brevissimi che ricordano il flusso di coscienza. Lizzie ha liberato il suo inconscio, e lo lascia muovere tra queste pagine che profumano di umanità anche quando l’umanità è respingente.

Una lettura, quella di Tempo variabile, particolare per la struttura del racconto in pillole ma non per questo poco intensa. Riuscire a esporre in breve e con leggerezza temi talvolta molto complessi, rivela infatti una capacità analitica profonda, che poi è il tratto che amo di più di questa autrice. Un’esperienza di scrittura che attinge direttamente dall’interesse della Offill per il futuro del pianeta; suo è infatti Obligatory Note of Hope, un progetto legato a una piattaforma collettiva nella quale ci si interroga sul futuro del pianeta e il cui claim è: How can we imagine and create a future we want to live in?

Offill, Jenny, Tempo variabile, NN Editore, 2020, traduzione di Gioia Guerzoni, pp. 167, euro 16,00

Jenny Offill è autrice del romanzo Last Things, scelto come Notable Book dell’anno dal «New York Times» e finalista per il Los Angeles Times First Book Award. Coeditor, con Elissa Schappell, di due antologie di saggi, ha scritto libri per bambini e insegna Scrittura alla Columbia University, alla Queens University e al Brooklyn College. Sembrava una felicità (NNE 2015) è stato finalista al Folio Prize. In Italia NNE ha pubblicato anche Le cose che restano (2016).

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