Noir Side,  recensioni

Il predatore, di Marco Niro

Il predatore, di Marco Niro

Il tentativo di comprendere la relazione che intercorre tra l’ambiente e gli esseri umani ha origine nella storia del pensiero, ma solo di recente si è giunti alla piena consapevolezza di come il tema debba essere approcciato in modo unitario, superando la logica del dualismo secondo cui da una parte c’è l’uomo e dall’altra tutto il resto.

Eppure era già tutto scritto, era già tutto chiaro: che si intenda l’arrivo dell’uomo sulla Terra da un punto di vista strettamente religioso, strettamente scientifico o mischiando le due teorie, che gli esseri umani si siano insediati in un sistema naturale già ben codificato è più che certo. E con sistema naturale si intende l’insieme di tutti gli esseri inanimati e viventi, animali e vegetali, che popolano il pianeta: noi qui siamo dei coinquilini, ma sappiamo rispettare le regole del condominio?

Il predatore

Cimalta è un paese arroccato sulle montagne, uno di quei luoghi dove tutti si conoscono e i ruoli sono ben definiti; in una piccola comunità è importante che ognuno assolva pienamente ai propri compiti ed è di solito molto chiaro il posto che ognuno occupa al suo interno. Una struttura apparentemente lineare non è però sinonimo di funzionamento lineare, e il sistema su cui si regge l’intero impianto di Cimalta crolla quando tre ragazzi, provenienti da famiglie molto diverse tra loro, si avventurano sul monte Ertissimo dove vengono feriti a morte da, pare, un orso che da tempo spaventa gli abitanti del borgo.

In paese è il caos: la rabbia prende il posto del dolore e a farsi interpreti della sete di vendetta sono il sindaco, il commissario e uno stimato chirurgo. Insieme a loro il parroco, Don Ruggero, che dovrebbe essere la guida spirituale dei parrocchiani ma vive una profonda crisi religiosa.

Non c’è più ordine nel sistema di Cimalta, cambiano gli equilibri, i ruoli, le certezze. Uomo e animale sono in guerra, ma chi può stabilire con certezza le ragioni dell’uno o dell’altro? C’è un commissario che indaga perché a guardare la storia da vicino, sembrano esserci dei punti poco chiari e forse strumentalizzati a favore di alcune teorie.

Il predatore è un noir corale, le voci che ascoltiamo sono tante e ci raccontano verità che però sono anche menzogne, certezze che sono dubbi, ragioni che sono torti.

Un buon esordio da solista per Marco Niro, già membro del collettivo di scrittura Tersite Rossi, che comincia con questa storia a porre le basi del suo stile personale, e lo fa trattando un tema che non è solo di cogente attualità, ma ci offre lo spunto per riflettere ancora sulle relazioni che intercorrono in questo strano, complicato mondo.

Niro, Marco, Il predatore, Bottega Errante, 2024, pp. 328, euro 19,00

Marco Niro è nato nel 1978. Giornalista e scrittore, laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con il collettivo di scrittura Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023).Marco

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